MOSTRARE SENZA MOSTRARE

151212 Chlorophyll

 

MOSTRARE SENZA MOSTRARE

 

L’origine dell’Universo, l’inizio della Vita, il suo passato e il suo futuro.

Questi sono i temi che indago nella mia opera recente.

L’ambiente naturale costituisce il mio riferimento costante: alberi, boschi, prati, alghe, germogli, forme organiche in evoluzione. Immagini ambigue tra il vegetale e l’animale, abissi e fossili. Tutte le mie opere recenti hanno un’aurea misteriosa, incerta, antica.

Nel mio lavoro voglio non essere descrittivo, letterale, ma mostrare il soggetto in modo indiretto, suggerendo forme organiche prive di dettagli, costituite di puro colore. Immagini ambigue, dense di suggestioni, ottenute con l’accumulazione di segni, si raccontano attraverso la sola creazione di sensazioni e l’uso di simboli, stimoli all’immaginazione.

La numerazione progressiva a sei cifre, corrispondente alla data in cui l’opera è stata ultimata, è diventata con il tempo una sorta di marchio identificativo che ha sostituito la firma.

Mi interessa molto il rapporto tra la superficie delle opere e la profondità suggerita dalla composizione. Già agli inizi degli anni ’90 ho creato una serie di opere intitolate “Nulla è più profondo della superficie” riprendendo una citazione di Gilles Deleuze: la superficie dei miei quadri mi rappresenta quanto la profondità in essi cercata.

La forma e il colore ricreano il senso di profondità senza ricorrere all’uso della prospettiva.

La tecnica e i materiali scelti per la realizzazione delle mie opere sono sempre connessi al tema che affronto. Un corpo a corpo con la materia del pigmento e degli altri elementi naturali come le sabbie silicee e le argille.

Importante resta il gesto, la “registrazione” fedele del movimento del braccio e della mano che generano il Segno: nessun ritocco alle mie opere; la ritengo una forma di “onestà”.

Utilizzo quasi sempre formati grandi perché l’osservatore “entri” nell’opera e ne sia dominato. Produco personalmente i colori per ottenere la “granatura” e la fluidità desiderata.

Recentemente, in occasione di una visita nel mio studio, un curatore del LAC (Lugano Arte Cultura), mi ha bonariamente accusato di “maltrattare” le opere; ho spiegato la mia particolare visione relativa ai segni del tempo: essi depositandosi sui dipinti divengono parte integrante dell’opera stessa e in qualche modo la “maturano”.

Inizialmente, nella mia mente è depositato un progetto che, mentre prende forma, si modifica autonomamente atttraverso l’inevitabile intervento del Caso, di cui seguo le impalpabili suggestioni.

ALGAE

151121ab Algae Acrylic on paper 42x60

Work n. 151121ab – ALGAE

Acrylic on paper – 42×60 – November 2015

Opera donata a TEATRO RINGHIERA per la raccolta fondi affiché l’ATIR non muoia!

100 % TEATRO RINGHIERA
100 artisti a sostegno di ATIR Teatro Ringhiera
ATIR compie vent’anni. Questa stagione 2015/2016 è la sua festa di compleanno, il giusto compimento di un lungo cammino.
Il 17 maggio 1996 sette giovani neo-diplomati della Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano fondarono ATIR Associazione Teatrale Indipendente per la Ricerca, che è oggi composta da 9 soci e da 20 soci sostenitori. La strada percorsa da allora è stata un’avventura umana e artistica lunga ed intensa. Nel 2007 il gruppo decide di trovare casa e accetta la sfida di riaprire e far vivere il Teatro Ringhiera. Atir Teatro Ringhiera non è semplicemente un progetto artistico, è costruzione di possibili percorsi etici e civici. E’ un progetto culturale che insegue la bellezza nell’arte e nei rapporti, una bellezza sociale prima di tutto. E’ una bottega di artisti e maestranze, dove le singole competenze si affinano sul campo. E’ trasversalità continua, inclusione, comunità.

Ma questa stagione di festa potrebbe essere anche l’ultima: ATIR Teatro Ringhiera è un progetto azzardato, disallineato rispetto all’attuale sistema economico-culturale, e ha – ora più che mai – bisogno di sostegno e aiuto, sia da parte delle istituzioni che da parte del pubblico, degli amici e di tutti coloro che frequentano e amano il Teatro e le sue attività.

Tra le sue molte identità, il Ringhiera da sempre vuole aprirsi anche al mondo dell’arte. Un anno fa ha chiamato a raccolta un gruppo di street artist internazionali per dipingere le pareti esterne dello stabile comunale di via Boifava in cui è sito il teatro e organizzando per l’occasione il Ringhiera Street Art festival.  Oggi ATIR chiede aiuto e il mondo dell’arte risponde: sta infatti per essere avviata un’iniziativa di raccolta fondi chiamata “100% TEATRO RINGHIERA”.

Dal 29 novembre al 23 dicembre 100 opere su carta – donate da diversi artisti che hanno risposto all’appello – saranno esposte al Teatro Ringhiera e saranno donate a chi vorrà sostenere ATIR con una donazione di 100 euro. Se troviamo 100 persone disposte a donare 100 euro ciascuno, questo servirà a non far morire il Teatro Ringhiera. E anzi, avrà nuova e lunga vita come noi crediamo che possa e debba avere.

L’iniziativa è curata da Fabiana Sapia, Federica Pellati, Giada Ulivi (giovani collaboratrici di ATIR) sotto la supervisione di Maria Spazzi, storica scenografa della compagnia.

www.atirteatroringhiera.it