“Il dialogo con la natura rimane per l’artista una conditio sine qua non. L’artista è uomo, è lui stesso natura, parte di natura nell’area di natura”, Paul KLEE, in Hadot Pierre, ESERCIZI SPIRITUALI E FILOSOFIA ANTICA (1998), Einaudi, 2002

L’eternità degli essenti

Se potesse essere o esistere il Nulla, dove sarebbe? Quali sarebbero i suoi confini? Dove potrei dire “sin qui è il Nulla e da qui in avanti è l’essere? La medesima considerazione vale per lo Spazio ed il Tempo. Quando è iniziato lo Spazio-tempo? Cosa c’era prima? L’evidente assurdità di tali quesiti ci mostra inconfutabilmente l’Eternità di ogni essente.

Work in progress

L’apparire e l’apparenza.

DSC_5211 Vivo la  vita come il susseguirsi dell’apparire di momenti dei quali la maggior parte cadono nell’oblio, come accade in una pellicola che il fuoco ha distrutto e della quale restano solo alcuni fotogramma sbiaditi. Dov’è ora quel bambino che fui? Cosa rimane del tempo passato? Sono ancora io quello che vedo nello specchio? Sarò ancora io domani? Cosa lega tra loro tutti questi “io”? Il ricordo o solo il succedersi continuo dei singoli “io” mi da l’apparenza di una vita che mi appartenga? Una cosa mi consola, non sarò “io” a morire, sarà un altro “io” che non posso conoscere e allora perché temere?

Il dilemma

“Questo è il mio dilemma, il mio problema. Se ne può parlare a lungo, ma è impossibile risolverlo. Non mi riuscirà mai di piegare l’uno verso l’altro i due poli dell’esistenza, di scrivere la melodia a due voci della vita. E tuttavia continuo a obbedire all’oscuro comando che mi viene di dentro, e ritenterò sempre la prova. Perché è questa la molla che fa camminare il mio piccolo orologio.”

Hermann Hesse “La cura” Frase conclusiva del racconto.

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