Come un antico sogno

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E’ l’effetto che fanno i boschi, ti sembrano sempre familiari, come cose da tempo perdute, come il volto di un parente morto da tempo, come un antico sogno, come il frammento di una canzone dimenticata trasportata dall’acqua, ma soprattutto come eternità dorate dell’infanzia ormai trascorsa o della maturità ormai trascorsa e di tutto il vivere e il morire e il dolore spezzacuore che abbiamo provato milioni di anni fa e le nuvole e il transito sulla nostra testa sembrano confermare (con la loro aria familiare e solitaria) queste sensazioni.

Jack Kerouac/ I vagabondi del Dharma 1958

Opera n. 150124 Tensione concentrica olio su tela 100×110 2015

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“L’opera d’arte si rispecchia sulla superficie della Coscienza” Kandinskij

Entrare nell’opera, divenirne parte attiva , viverne la pulsazione, il pulsare interno dell’opera, mistura di intuizione e calcolo. Trovare in essa il “punto” di silenzio, il centro immobile, il non-essere, privo di dimensione, spazio e tempo. Il suono del silenzio. Un punto, una singolarità, tra gli infiniti punti che costituiscono la superficie uno solo assume il compito di farne  emergere tutte le tensioni, è il Centro della circonferenza, centro di un cerchio in espansione.