Per quanto straordinarie possano essere, tutte le conoscenze, che non sono altro che il frutto del nostro pensiero, sono inutili. Il pensiero è in grado di creare magnifiche strutture lessicali incrociando, combinando e permutando parole e frasi, ma in realtà non è possibile creare qualcosa di totalmente nuovo, originale. Ogni cosa è frutto di contaminazioni perché non esiste alcun pensiero veramente proprio. Le parole, i pensieri come le esperienze non mi appartengono. Tutto viene dall’esterno, le informazioni come le sensazioni. Il mio sistema si alimentano di dati esterni che vengono rielaborati dal pensiero, altrimenti non ho alcuna possibilità di fare esperienze. Non possiamo comprende ciò che già non conosciamo. Non esistono nuove esperienze. Esistono sono processi di identificazione/denominazione. La memoria riconosce un oggetto e lo denomina. Se non lo conosce non è in grado di nominarlo e neppure di “vederlo”.
tu scrivi: “La memoria riconosce un oggetto e lo denomina. Se non lo conosce non è in grado di nominarlo e neppure di “vederlo”.”
ascolta questa lezione dei Emanuele Severino che il tema: “cosa conosciamo?”
http://antemp.com/2012/07/09/emanuele-severino-il-volere-qualcosa-e-il-diventare-altro-a-vuole-b-a-cura-di-diotima/
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