Progettisti:
Arch. Doriam Battaglia e Franca D’Alfonso con la collaborazione dell’arch. Maria Cappelletti.
Sono Franca D’Alfonso, socia dell’Associazione Liberi Artisti della provincia di Varese, e insieme all’architetto-artista Doriam Battaglia ho aderito a questa iniziativa per il 40° anniversario della mia associazione.
Con Doriam, mentre passeggiavamo per Varese alla ricerca di idee e ispirazioni per il progetto, ci siamo soffermati incuriositi davanti all’Arco Mera che collega piazza del Podestà, sulla quale un tempo si affacciava il Palazzo del Pretorio, sede della municipalità e cuore civile del borgo, con piazza S. Vittore, che prende il nome dall’omonima basilica. Quest’arco, in origine costruito per mettere in comunicazione la zona “laica” della città con quella “religiosa”, è stato successivamente ampliato a metà dell’Ottocento, quando ha assunto l’aspetto attuale, in occasione della visita a Varese di un alto prelato di Roma.
Dopo un’attenta osservazione abbiamo pensato che il pavimento poteva essere oggetto di un intervento di ristrutturazione/modernizzazione. Così, osservando i segni zodiacali raffigurati sulla volta, abbiamo progettato di riportare gli stessi segni zodiacali, interpretati in chiave moderna, come elemento decorativo anche sul pavimento, in modo da creare un contrasto fra la volta (elemento antico) e il pavimento (elemento moderno).
Questa scelta è fra l’altro in sintonia con il mio stile pittorico, caratterizzato da composizioni astratte che mettono in atto un processo di de-composizione della realtà attraverso il cromatismo delle figure geometriche.
Riporto a questo proposito due brevi passaggi, tratti dalle critiche che Ettore Ceriani e Lorenzo Mortara hanno scritto su di me, e che meglio chiariscono questo concetto.
“Anzi le dimensioni e le forme particolari delle figure geometriche accostate l’una all’altra, accorpate o variamente integrate, danno la sensazione di una natura in movimento, che non cede mai alle lusinghe del particolare, sia che si tratti di evocazione lirica o di visione allusiva, e comunque sempre tesa ad ascoltare lo spirito immanente che la anima” (Ettore Ceriani)
“La pittrice varesina nel progettare e sviluppare le sue composizioni geometriche dei cromatismi equilibrati e armonici attinge al suo mondo evocativo e narrativo, e al tempo stesso a quegli attimi dell’esistenza carica di essenzialità che sono il riflesso di emozioni, di epifanie e di fantasie della sua mente creativa, non abbandonando mai l’insegnamento di Matisse quando afferma che “Bisogna guardare tutta la vita con gli occhi di un bambino. Bisogna saper conservare la freschezza dell’infanzia nel contatto con gli oggetti”. Seguendo il proprio ritmo interiore, libero da condizionamenti, attese e contingenze, ha saputo elaborare un suo caratteristico segno di forme e di colori, e raggiungere una sua propria identità di intenti e di progetti attraverso un linguaggio pittorico astratto e raziocinante con influenze metafisiche e ricco di innesti e di fruttuose contaminazioni.” (Lorenzo Mortara)
Varese, 28-07-2017