AUDIO DEGLI INTERVENTI:
- Clemente Tajana: https://coatesa.files.wordpress.com/2015/02/1-tajana.mp3
- Roberto Borghi: https://coatesa.files.wordpress.com/2015/02/2-borghi.mp3
- Umberto Montin: https://coatesa.files.wordpress.com/2015/02/3-montin-umberto.mp3
Visto il grande successo della presentazione del 16 gennaio scorso,
abbiamo deciso di fare un nuovo incontro con altri interlocutori.
Venerdì 30 gennaio, alle ore 18.30
in via Maurizio Monti, 41, a Como
Carlo Pozzoni Fotoeditore presenta il libro
La spiritualità delle avanguardie artistiche del Novecento
Edizioni Lorenzelli
Intervengono:
Roberto Borghi, autore del libro
Umberto Montin, giornalista del quotidiano La Provincia
Clemente Tajana, direttore dell’Accademia Galli dal 2003 al 2014, tutt’ora docente di Storia dell’Architettura e del Restauro presso lo stesso istituto.
Modera Ilona Biondi
“Il simbolo non è neutro” raccoglie tre saggi, già in parte editi, dedicati al rapporto tra la cultura simbolista e le avanguardie storiche, e un testo inedito in cui si ricostruisce la storia della prima traduzione in italiano dello “Spirituale nell’arte” di Kandinsky: una vicenda editoriale che si intreccia con alcuni eventi enigmatici e cruciali per la storia dell’Italia della prima metà del Novecento.
Nella biblioteca di Aldo Galli (interamente donata dagli eredi dell’artista alla Biblioteca Civica di Como) figurava anche “Della spiritualità nell’arte, e particolarmente nella pittura”, la prima traduzione in italiano dello scritto di Kandinsky che ha lasciato un solco profondissimo nella storia dell’arte del Novecento. Il volume venne pubblicato nel nostro paese solo nel 1940, cioè quasi 30 anni dopo la sua uscita in Germania, e solo grazie alla tenacia e all’intervento economico del suo traduttore, il duca Giovanni Antonio Colonna di Cesarò. Ministro delle Poste durante il primo governo Mussolini, e in seguito acceso avversario del fascismo in nome dei principi liberali, Colonna di Cesarò è stato un interessante e misconosciuto protagonista della storia politica e culturale d’Italia: il suo nome è legato al primo e fallito attentato alla vita di Mussolini, ma anche a delle acute ricerche sul significato dei simboli, e alla diffusione del pensiero teosofico e antroposofico nel nostro paese. La ricostruzione della avventurosa vicenda editoriale di “Della spiritualità nell’arte”, presente nel primo dei saggi che compongono il libro di Roberto Borghi, si intreccia con un’indagine sull’influenza dei principi teosofici sulla cultura e sull’arte italiana del primo Novecento (in particolare sul futurismo), all’insegna del connubio tra spiritualismo e modernità scientifica.
Gli altri tre saggi raccolti nel libro si focalizzano sul legame tra il simbolismo e le avanguardie storiche, sul rapporto tra la pittura di Malevič e la tradizione dell’icona, e sulle opere tarde di Klimt: tre momenti della storia dell’arte dello scorso secolo nei quali un certo concetto di simbolo (“non neutro”, e anzi capace di “tenere insieme”, come prescrive il suo significato etimologico, il visibile e l’invisibile, il noto e il radicalmente ignoto) mostra la sua persistente fecondità.
Il libro viene presentato in collaborazione con il Circolo Cultura e Arte di Como.